Presentato all’Università degli Studi dell’Aquila il Progetto LIFEMap per studiare malattie oncologiche, metaboliche e reumatologiche

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Ha fatto tappa il 20 marzo all’Università degli Studi dell’Aquila il progetto di ricerca LIFEMap “Dalla patologia pediatrica alle malattie cardiovascolari e neoplastiche nell’adulto: mappatura genomica per la medicina e prevenzione personalizzata”, finanziato dal Ministero della Salute con 5,4 milioni di euro nell’ambito del Piano operativo salute (Pos) Medicina rigenerativa, predittiva e personalizzata. In particolare, in occasione del Working Meeting del 20 e 21 marzo che si è tenuto presso il Centro congressi “Luigi Zordan” dell’Università degli Studi dell’Aquila, si è fatto il punto su quello che è stato fatto nei tavoli infrastrutture e analisi con una panoramica dei metodi di analisi bioinformatica, genetica statistica e di intelligenza artificiale e si è discusso dell’andamento del reclutamento dei pazienti. L’obiettivo del progetto, che ha una durata di quattro anni, è quello di analizzare il genoma di 5000 persone per identificare varianti genetiche e fattori ambientali associati al rischio di sviluppare malattie metaboliche, infiammatorie e tumorali.

L’Istituto Giannina Gaslini di Genova è l’ente capofila del progetto, gli altri partner sono: IRCCS San Raffaele Roma, AORN Santobono-Pausilipon di Napoli, ASL di Teramo, l’Università di Padova, l’Università Kore di Enna, l’Università Telematica San Raffaele Roma, il CRS4 (Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna) e il CEFPAS (Centro per la Formazione Permanente e l’Aggiornamento del Personale del Servizio Sanitario) di Caltanissetta.

L’Università degli Studi dell’Aquila è uno dei dieci partner di progetto, Edoardo Alesse, Rettore dell’ateneo aquilano dichiara: “Come ateneo siamo lieti di ospitare il meeting dedicato al progetto LIFEMap al quale partecipiamo mettendo a disposizione le conoscenze acquisite sia nel campo specifico della genetica medica che in quello delle infrastrutture per la ricerca. LIFEMap è un esempio di concreta collaborazione scientifica nell’ambito della ricerca sulla medicina predittiva da ritenersi oggi di fondamentale importanza per lo sviluppo di piani di terapia e prevenzione personalizzata.  Ringrazio dunque gli organizzatori che hanno voluto scegliere l’Università degli Studi dell’Aquila come sede del meeting e rivolgo un apprezzamento particolare ai nostri docenti impegnati nel progetto LIFEMap”.

La coordinatrice di progetto è Isabella Ceccherini, ricercatrice responsabile della UOSD Area Aggregazione Laboratori della Ricerca per l’Istituto Giannina Gaslini, che sottolinea il ruolo della medicina predittiva: “È importante perché consente di riconoscere quei fattori genetici e ambientali che già nel bambino e poi nell’adulto possono provocare determinate malattie e di conseguenza permette di diagnosticarle precocemente. Grazie all’identificazione dei fattori di rischio, la medicina predittiva ci consente di fare prevenzione, dalla quale possono trarre beneficio i pazienti, le loro famiglie, ma anche l’intera comunità. Questo ovviamente porta anche a delle misure che riducono l’impatto della malattia in termini sia sociali che anche economici”.

Di progetto genomico e del modo in cui sarà analizzata la mappatura genomica di 5 mila persone tra bambini e adulti, parlano Antinisca Di Marco, Professoressa di Informatica, e Francesco Brancati, Professore di Genetica Medica Dipartimento di Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della Vita e dell’Ambiente presso l’Università degli Studi dell’Aquila: “Il progetto si occuperà di reclutare e analizzare i profili genetici di 5000 tra bambini e adulti – spiegano – con patologie oncologiche, metaboliche e reumatologiche attraverso le nuove tecnologie di sequenziamento dell’intero genoma umano e una piattaforma che analizza singoli profili genetici per la medicina predittiva”. I due professori aggiungono: “Il dato genetico sarà poi arricchito con i dati clinici e predisposto per un’ulteriore analisi statistica e di intelligenza artificiale con l’obiettivo finale di identificare profili genetici e associazioni non ancora noti al fine di individuare e intervenire in anticipo nelle persone a rischio rispetto all’insorgenza della malattia. In questo modo il Progetto LIFEMap fornirà gli strumenti che potranno essere successivamente trasferiti nella pratica clinica, contribuendo alla medicina personalizzata e di precisione”.

Di seguito la rassegna stampa del meeting

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